(Putrid Cult) Sono passati praticamente sei anni dall’uscita precedente (recensione qui), e sembra proprio che questo tempo sia stato sfruttato appieno dai polacchi, con il risultato che questo album risulta piuttosto diverso dal suo predecessore. Più personale, più ragionato, meno debitore da suoni altrui. “Become Seekers for Death” risulta in effetti un disco dal suono più peculiare, meno pago del death americano e più vicino al death svedese, con il risultato di risultare nel suono più marcio e meno pulito, eppure altrettanto aggressivo se non più aggressivo del suo predecessore. Un disco equilibrato, dove la parte ritmica risulta ben bilanciata da una vena compositiva che si attesta sempre su livelli medio-alti. Una bella roccia di album, solido e senza riempitivi, in cui black e death si mischiano sapientemente per creare una miscela potente e granitica, segnata da una produzione davvero all’altezza. Non sarà un capolavoro, non aggiungerà nulla di nuovo al genere, ma è stato davvero un piacere ascoltare questo disco… Speriamo di non dover aspettare altri sei anni per un successore.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10