(Bindrune Recordings/Eihwaz Recordings ) I Coldfells non sono altro che il freddo. E non parlo del romanticismo della neve o del candore dei paesaggi invernali. No, parlo del freddo glaciale e alieno che si potrebbe incontrare solamente perdendosi in una foresta in Russia a una indefinita distanza da qualsiasi segno di civiltà in ogni direzione. Il doom a cui questo gruppo sottopone l’ascoltatore sa dare una visione grezza eppur definita di quanto poco ospitale, poco romantico e poco accogliente sia il gelo e il torpore dei sensi a cui egli porta prima di lasciarti al dolce abbraccio della grande madre. Ecco che le note rallentate delle cinque tracce somigliano sempre di più al vostro battito cardiaco che che nell’avanzare del ghiaccio nei vostri tessuti rallenta sempre di più sino quasi a fermarsi. Per poi riprendervi e lasciarvi il tempo di un ennesimo rantolo di rassegnazione al destino imminente. Eppure, in tutto questo nulla qualcosa sembra dare una lieve speranza, suoni ovattati di un ottimismo insperato eppure aleggiante in tutte le aperte trame musicali del combo, capace di cogliere la dicotomia bellezza/orrore della fredda morte. Avvolgenti.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10