(Century Media Records) Laurens Houvast, voce e chitarra, Frank te Riet, basso mellotron e cori, e Marco Prij, batteria, dopo piccole pubblicazioni nell’arco di un anno approdano a questo album d’esordio. Un lavoro che è un concreto manifesto di stile del trio che suona il thrash metal in una maniera calibrata quanto estrosa. Un trio prog che scatena sapienza, mettendo in concreto meno di quaranta minuti di evoluzioni coinvolgenti. Agganciati a temi di fantascienza e tecnologia, alcuni passaggi seguono questo spirito tematico che alla lontana rievoca qualcosa dei maestri Voivod, tuttavia gli olandesi riescono ad andare oltre e imprimere al tutto un concreto marchio di fabbrica che li rende accattivanti e unici nel loro suonare. Dieci brani che sono delle progressioni portate avanti da riff delle chitarre che si sommano e rotolano avanti con dinamismo, sospinte da linee ritmiche andanti, agili e complete in ogni loro passaggio. Un sound che francamente possiede qualcosa di old style ma che non ristagna grazie al fatto di proporre un fattore tecnico comunque immediato. Un sound che allarga i propri orizzonti e che pur partendo dal thrash metal evoca scenari symphonic, come si ode in maniera marcata per “Mindscape” e che in altri esempi i Cryptosis sviluppano partiture nettamente blackened death metal o slayeriane. Il tutto attraverso passaggi cerebrali, più architettonici di quelli dei Coroner, dove i dettagli sanno fare la differenza.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10