copDeafEyes(Argonauta Records) Lacerante quartetto che infetta l’aria circostante con epicentro la Toscana. Nato come costola di una band psych prog metal (Incoming Cerebral Overdrive) prende forma nel 2013 e deforma tutto quello che lo circonda. Più di trentacinque minuti di pura acidità, di libertà artistica catalogabile con la vasta etichetta del post metal: ed è forse proprio una etichetta tanto ampia che può -vagamente- descrivere i Deaf Eyes i quali con questo debutto strettamente strumentale materializzano musicalmente un senso di ansia distorta e perversa, isterica e subdolamente maligna. Make? Isis? Crown? Tool? Cult Of Luna? Certamente sono questi i paesaggi desolati lungo i quali vaga il sound dei Deaf Eyes, ma è importante notare che dentro si aggira anche una componente remotamente jazz, un tocco di groove, una goccia di pericolosa melodia e una potenza globale che non viene mai a mancare nemmeno nei passaggi più contorti. Poderosa e tagliente “Black Canvas”. Criptica e melodicamente evoluta “Mirrors”. Incalzante “The Eyes Of Regret”, micidiale “Draining Sun”, irresistibile e travolgente “The Withered“, epica la conclusiva “Commiserate”. In una terra dominata da mode, tendenze, musiche a supporto di voci, scene allegre, scenari oscuri, vita, morte… esiste un luogo dove la musica è fine a se stessa, non descrittiva, puramente ispirata, lontana da qualsiasi regola o collegamento con altre energie. “Deaf Eyes” è un album che si è perso in questo luogo remoto. Senza alcuna intenzione di trovare la via di casa.

(Luca Zakk) Voto: 8/10