copdefyance(Minotauro Records) Sinceramente, non avevo mai sentito parlare dei Defyance, band proveniente dagli Stati Uniti attiva dal 1989. Il loro sound si rifà all’heavy metal classico degli anni ’80, con riffs aggressivi ma ricchi di melodia, sulla scia dei Riot, ai quali rendono omaggio proponendo una convincente cover del brano “Sign Of The Crimson Storm”. Di tanto in tanto, fanno capolino spruzzate progressive, ben diluite nei brani, che non sfociano mai in virtuosismi fine a se stessi. La voce di Brian Harrington è potente ed espressiva, un ideale incrocio tra la pulizia di André Matos e l’aggressività di Mike Vescera. Impressionante la sua prova nel brano “Fix Bayonets”, dalle sonorità non lontane dal class metal, dove Harrington fa sfoggio di una timbrica graffiante e di un’estensione vocale praticamente infinita. Ma il pezzo che mi ha colpito maggiormente è “Loved Honor More”, dominato da una chitarra acustica medievaleggiante e da orchestrazioni magniloquenti da colonna sonora. “Devil Dogs” mette in mostra il lato più epico della band, grazie ad un mid tempo cadenzato e solenne su cui si stagliano vocals potenti e graffianti. L’album contiene tre bonus tracks: la versione demo di “Passing Of The Night”, brano piuttosto aggressivo e tirato, dal sound ovviamente grezzo, trattandosi di una demo version. Oltre alla citata cover dei Riot, troviamo anche il rifacimento di “Wings Of Destiny”, dei Fifth Angel”, anch’essa resa in maniera piuttosto simile all’originale. Un album che non suona affatto datato, nonostante si rifaccia palesemente alla tradizione degli anni ’80, grazie ad un perfetto mix tra pezzi diretti e tecnici, aggressivi e melodici.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10