(Cult Of parthenope) Un album , il primo e dopo anni. Dal 1994 ad oggi i Demonia Mundi hanno registrato solo dei demo, per dare testimonianza del proprio black metal dal carattere sulfureo, oscuro, occulto. Spesso citati come un prodotto di quella oscura scena metal italiana capitanata da Death SS ed Opera IX, i calabresi sono una solida realtà underground ed effettivamente ammantata di quell’alone di occultismo, quanto di un’epica misteriosa. “In Grembo Mater…” è il black metal arricchito da spunti di natura folk, quanto ovviamente di melodie, arrangiamenti e spunti che evidenziano il carattere occult e dalle radici black metal care alla band. L’intro “Iniziazione” e poi una raffica di otto pezzi che offrono un crescendo turbinante, dove stilettate melodiche di natura epica quanto solenni, affrescano un clima tenebroso. Il passare da “AA Of Black Fogs And Shaded Empires”, il brano che segue “Iniziazione”, a “Et In Arcadia Ego” significa assistere a un’esecuzione che accelera in maniera innaturale, con il secondo pezzo a determinare un vero uragano dal finale esoterico quanto sinistro. “Alesa” è uno dei pezzi più ‘poetici’ nel quale il cantato che sembra quasi una narrazione di Daemonia è contornato da un lavoro chitarristico quanto di synth che rende tutto quanto fluente. Il primo album, ma la tradizione dei Demonia Mundi arriva da lontano.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10