copDIABOLUS ARCANIUM(Transcending Obscurity) Il symphonic Black Metal è un genere che ha goduto di una breve parentesi main stream, quindi ha subito abusi, intensi sfruttamenti… fino a perdere il carisma, la novità, l’innovazione. Dopo un periodo d’oro, ben sfruttato da bands come Cradle of Filth, Dimmu Borgir, Old Man’s Child, Anorexia Nervosa, ecc., tutto è diventato un po’ monotono, ripetitivo, privo di interesse… tanto che il black più raw, più estremo, ha offerto più appigli delle virtuose complessità del black a base di keyboards. È ormai difficile trovare una band symphonic che dica veramente qualcosa di nuovo, tanto meno trovarne una molto convincente ed attraente. Mi avvicino quindi a questi Diabolus Arcanium con molti sospetti… per ritrovarmi tre quarti d’ora dopo con l’impellente necessità di riascoltare tutto un’altra volta, un’altra ancora, e poi di nuovo. Certo, non c’è nulla che non sia già stato scritto nel genere, ma finalmente riesco a sentire un black sinfonico trionfale, tuonante, grintoso, pieno di riff avvincenti resi epici da keys intelligenti, provocanti, inclini alla supremazia. Dopo l’epicissimo intro, “Kingdom of Sin” si rivela ancor più epica, dando spazio a melodie intense, riff graffianti… e rivelando un singer molto convincente, che non si classifica nell’ovvio growl black, piuttosto su un crossover… un singer compatibile anche con un death metal stile Kreator o Carcass. Ottima ed irresistibile “Of Fire And Ashes”, sostenuta “Frozen Dreams”, semplicemente fantastica “Christ Eradication”. Per celebrare il genere, la opener è anche riproposta a fine album in una versione orchestrale ricca di emozioni. Ottimo black. Ottima componente sinfonica. Un disco grintoso, magnetico, catchy, maledettamente attraente. Con un ulteriore dettaglio non insignificante: la band non proviene dall’ovvia scandinava, o dalla fredda russa. Nemmeno dalla variegata europea o america. I Diabolus Arcanium vengono da Chennai. In India!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10