copentail(Memorial Records) A Castelfidardo, nelle Marche, la presenza dell’uomo è testimoniata già dal Paleolitico. Nel medioevo il paesino aveva già una sua identità. Verso la fine dell’età moderna Castelfidardo è già un borgo ben definito. Poi nell’Ottocento proprio lì i piemontesi sconfissero le truppe pontificie del generale Lamoricière. Cosa resta oggi a Castefidardo? La sua lunga storia di sicuro, ma anche cinque cani rognosi che mordono gli strumenti per sprigionare qualcosa che campa e si nutre di nu-metal e metalcore in egual misura. A conti fatti però questi ‘ringhiosi’ non sono banali. Non suonano le solite cose del genere e pur non inventando niente, suonano bene e si prefiggono di suonare e con un impatto duro, pesante, altrimenti non sarebbero cinque cani rognosi! Attenzione però perché qui non si abbaia solamente. Le strutture dei pezzi sono lineari, ben incastrate tra di loro e rinforzate da melodie ben ricamate. Spesso le zone nu-metal sono rinforzate da atti djent che rendono più tonico e muscolare il momento, mentre lo scivolare tra le singole parti dei pezzi avviene attraverso una matura e precisa fluidità. “United States of Mind” appare come un mosaico dove gli incastri e affiancamenti avvengono con tecnica priva di sbavature. Il tessuto dei pezzi punta si alla pesantezza, ma contemporaneamente a svilupparsi con immediatezza e uno stile già definito. I brani non hanno una durata eccessiva, in genere sui tre minuti e mezzo, e le dieci canzoni arrivano quasi a trentotto minuti totali, vissuti sotto la minaccia di scariche di adrenalina, somministrata con dosi ben calibrate.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10