copfortid2(Schwarzdorn Production) Einar “Eldur” Thorberg Guðmundsson (QUI intervistato) coltiva e segue la propria creatura, i Fortíð, arrivando al quinto album. Il musicista islandese che ha trasferito anni or sono in Norvegia la sede della band, si esprime nuovamente con un viking black metal piuttosto morbido, non estremo, andante e melodico. Impressionante e allo stesso tempo chiarificatrice di questo nuovo corso è “Viska”, canzone dolce, intrisa di melodie pagane, vetuste, epiche. Il tasso di bontà di questi pezzi è elevato e per i cinquantatré minuti totali di “9”, si ha la sensazione di essere alla deriva all’interno di un passato (‘passato’ è appunto il significato dell’islandese ‘fortíð’) che grava solenne e mesto. Si ha il sospetto che qualche melodia sia pescata da un retroterra Satyricon, anche se è più un’assonanza, un qualcosa di vago che riporta alla mente certe cose. Ridotti i blast beat, per meglio aumentare la presa dell’architettura melodica, sorretta e ritmata anche da un basso pressoché udibile in ogni passaggio. Situazioni ambient nella titletrack, per un intermezzo dove tutto si sospende. I synth creano placche sonore che sovrastano un arpeggio candido e la percezione della neve e di paesaggi perduti, dimenticati, riposti in un angolo del mondo, si materializzano con estrema grazia. O forse è semplicemente la materializzazione sonora di Odino che cerca la saggezza e la conoscenza. Odino è il tema dell’album. Lo racconta Eldur in un’intervista recente, nella quale spiega anche che il 9 nella mitologia nordica è un numero magico. Le canzoni poi sono nove e la title track dura 9’09”. Tutto combacia e tutto ha un senso, in questo schema sonoro che raggiunge i crismi di una vera opera d’arte.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10