copgnh16(Westworld Recordings) Li chiamano G.B.H. eppure si chiamano Charged G.B.H., ma non tutti alla fine sanno di questa cosa. Tutti però sanno bene la band è nitroglicerina pura, la quale esplode di rabbia, arroganza, forza, acume. I G.B.H. hanno segnato un’epoca, quella del “post 1977”. Il punk stava morendo, i G.B.H. erano già nati e durante il 1978, anno ancora florido per il genere, ma l’arrivo degli anni ’80 segnò una nuova scossa, quella che desse un vero colpo di grazia a tanto pattume, anche all’interno dello stesso movimento. Ne nacquero di band esagitate (altro che Clash e Pistols…), come i Discharge ad esempio, anche loro in vita da un po’, e i G.B.H. furono tra coloro che da subito misero le cose in chiaro. Suonavano a rotto di collo, suonavano punk ma con le chitarre distorte come non mai. Distorsioni contaminate, tossiche, rabbiose. Rumorose e non differenti poi da altri fenomeni di quei collassati anni ’70 e dei nuovi, minacciosi e ombrosi anni dell’era nucleare, gli ’80. In quel sound dei G.B.H. c’era tutto l’orrore di un’epoca che si reggeva sulla Guerra Fredda e altre sporche guerricciole collaterali. Guerre nascoste o confinate, di politici dal pugno di ferro, di movimenti operai malmenati dai manganelli e di fascisti ancora in giro e di comunisti che lo erano ancora di più. I G.B.H., cugini del metal a volte rinnegati, spesso osannati con adesivi in bella mostra sulle chitarre di qualche metaller, thrasher, hard rocker (sono certo che ve ne ricordate di alcuni di loro) che in fin dei conti dai G.B.H. han preso quella strafottenza aggressiva e spontanea. Veniamo a noi: raccolta di singoli del periodo 1981-1984 e con tanto di processo di rimasterizzazione. I suoni sono più squillanti, ma si sente che le fonti sono datate eppure ancora tali da ficcarvi il dito medio in faccia e digrignando i denti.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10