copgorelust2(PRC Music) Li ricordate i Gorelust? Certo che li ricordate! I canadesi incisero un album nel 1995 (QUI). Distruttivi e puristi del death metal. Quel sound oscuro, come forse solo negli anni ’90 si riusciva a sentire sistematicamente in ogni brano. Atmosfere turpi che si diffondevano ovunque, sia che le band suonassero un death metal ottuso e sanguinario, sia che fossero votate a finezze stilistiche. Death metal era death metal, non si scherzava! Venti anni di assenza, ma nella primavera di questo anno i Gorelust, senza l’altra chitarra di Jack Olivier decidono di riprendere da dove avevano lasciato ed ecco l’annunciato “We Are Undead”. Titolo simpatico e calzante per questo gradito ritorno. Gradito perché i Gorelust suonano magnificamente. È death metal puro, tendente ad atteggiamenti brutal, questo è assodato, ma c’è quell’intima e morbosa fusione tra il lavoro delle chitarre e le ritmiche, entro cui si insinua il basso di Pascal Chevrier che articola note in modo magistrale. Jean Beaulieu con il suo growl profondo e a tratti ai limiti di un suino stizzito, contribuiscono a rendere ancora più allucinato il sound. Insomma quella carneficina messa in immagine dal bielorusso Andrey Kroms e posta sulla copertina, viene davvero evocata dai pezzi di “We Are Undead”. Tra l’altro proprio Jean ha dato delle indicazioni precise all’artista, anche per rievocare lo stile della cover del precedente lavoro. La PRC fa sapere che la band ha voluto incidere le parti di batteria senza ritoccarle con alcun tipo di trigger o campionature – i Gorelust hanno usato un principio chiaro e semplice: “If you can’t play it, don’t record it”- e la cosa appare plausibile, nonostante la doppiacassa abbia quel fastidioso effetto ‘macchina da scrivere’ nei colpi. Magari è solo un gioco di tensione sulle pelli, ma in ogni caso l’ammirevole lavoro di Francis Marmen beneficia comunque di queste scelte totali o parziali che possano essere. Andature veloci o in mid tempo, non riducono la portata assassina dei Gorelust… I veterani della morte!

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10