copgraveshadow(Mausoleum) Hanno un sound europeo, ma ci inviano il loro debut da Sacramento, California: i Graveshadow mi hanno irrimediabilmente convinto per la grinta sfoderata nell’esecuzione e per le buone capacità di songwriting (otto brani di durata medio/lunga, ma senza perdite di tempo). E poco importa se il loro sound può essere definito, almeno a tratti, ‘commerciale’: se il mix funziona, funziona! “Namesake” ci accoglie con un impianto sonoro di tutto rispetto, un gothic barocco e sinfonico per il quale è inevitabile pensare ai primi Epica e addirittura ai primi Lacuna Coil (per la durezza dell’approccio vocale maschile). Ancora più estrema l’incalzante “In the Roar of Desire”, che non si risparmia un refrain catchy e melodico. Fa ancora meglio il ritornello di “Lycan Lust”, che arriva, per musicalità e melodia, dove fino ad oggi si erano spinte soltanto le Arven: i puristi fuggiranno inorriditi, ma l’effetto è sicuro. Alla riuscita dell’elegante “Blink” contribuisce anche il vocione dell’ospite Ralph Scheepers; tastiere puramente gotiche per la svelta “Exhumed”, in conclusione c’è un mid-tempo di sostanza molto carico, “Blood and Fire”. I Graveshadow dimostrano che si può fare musica di cassetta senza svendersi: consigliati a chi ama il symphonic metal.

(René Urkus) Voto: 7,5/10