(Sleaszy Rider Records) I greco/ciprioti Graywitch debuttano con un album che, fin dalla copertina, dichiara chiaramente di rivolgersi ai defenders e ai fanatici dell’old school. Partiva bene “Rise of the Witch”, con l’heavy/speed ispirato di “Night Demons” e con l’heavy spudoratamente americano di “Midnight Metal Queen”; ma poi sono molti i brani che non girano. “Heavy Metal Life” è pesantemente condizionata da cori deboli e sgraziati, “Old Salt” ripete troppo il ritornello, e l’altrimenti coinvolgente “My Comrade” risulta da una parte troppo lunga, e dall’altra ancora condizionata da un refrain interpretato troppo debolmente da Dino Nassis. Si volge a tonalità epic metal “Witch of the Damned”, brano che accoglie le tonalità protometal oggi in voga; il pur generoso epos conclusivo “Realms of the Unseen” non va oltre una soglia standard, che ormai oggi moltissime band hanno raggiunto. Eh sì, un disco heavy/epic metal non è più a prescindere un miracolo sul mercato… dispiace rimandare una formazione evidentemente generosa, ma si può e si deve migliorare.

(René Urkus) Voto: 6/10