(Eönian Records) Disturbare la pace, rompere una certa armonia… sembra essere un titolo azzeccato questo degli americani Hailmary… ovvero una parentesi artistica dei più noti Leatherwolf. Tale heavy/power band, infatti, passò attraverso una specie di parentesi stilistica devota all’hard rock… proprio quanto quel genere stava iniziando a morire, agli inizi degli anni ’90. Tale parentesi fu chiamata Hailmary, quasi una crisi di identità portata avanti da un gruppo con ben tre chitarristi, qualcosa di potente, graziato dalla favolosa voce di Michael Olivieri. Con il senno del poi, si sentono tanto le sonorità di acts come gli Skid Row…. ma è anche vero che in un certo senso la band all’epoca era più avanti di molte altre. Poi il sadico gioco delle etichette con qualche promessa, poi travolta dall’incedere del grunge… fino al silenzio o, in verità, al ritorno della band principale, i Leatherwolf. Considerando i due promettenti demo contenuti in queste undici tracce, o accenti quali la frizzante “Be My Suicide”, la scatenata “Media Lobotomy” o la lasciva “Friends”, “Disturbing The Peace” è una testimonianza di quella fugace parentesi, un album che seguendo diversi percorsi avrebbe potuto scrivere qualche paragrafo della storia del rock.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10