(Horror Pain Gore Death Prod.) Gli allegri ragazzi di Atlantic City che si fanno chiamare Hammer Fight, danno questo nome anche alla loro prima opera che risulta essere un minestrone di Motorhead, AC/DC, heavy metal, hard rock e di thrash-hc. Canzoni spedite e alcoliche, fatte per inebriare e per scuotere il capo senza darsi troppi pensieri e per meno di 20′. In questo minutaggio compare anche il rifacimento di “If You Want Blood (You Got It)” degli AC/DC, tanto per rafforzare quel concetto di immediatezza e sfrontata passione di matrice rock ‘n roll. Quando attacca “Down the Line” non si capisce se il riffing sia thrash, hardcore o heavy metal, ma la voce del bassista Drew Murphy è modultata dallo spettro di Lemmy, anche se più cupa, e fa capire in che dimensione sonora si sta entrando. Se il passo del riffing d’apertura di “Disas-Tour” fosse più lento, e lo stesso i bpm della batteria, allora sembrerebbe di stare a sentire qualcosa dei Led Zeppelin, ma qui si mena e in modo incosciente! Le cose vanno avanti così e solo “Tears of Unfathomable Sadness” riporta di nuovo una commistione tra heavy metal e thrash metal, per proporre un sound più potente o almeno più serrato e meno alcolico. Di nuovo i Motorhead e qualche contrappunto vocale in stile punk vestono “Get Wrecked”. I brani sono sette e creano un’atmosfera su di giri. L’idea di fornire un riffing cangiante e che spazi dall’hard rock fino ai confini dell’heavy metal sicuramente cattura le giuste simpatie, almeno di coloro che ascoltano questo versante del metal, ma credo manchi loro ancora qualcosa per rendere più ordinati i pezzi. Molto spesso Rob Guidotti e Tod Stern tirano fuori degli assoli carini e dei riff elettrizzanti, ma alla fine il brano ti scivola via. Quindi il potenziale c’è, ma lo si deve veicolare nei giusti binari.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10