copHARROW(Avantgarde Music) E ci risiamo… Basta, da oggi mi abbono direttamente alle uscite della Avantgarde, così son sicuro di non perdermi una buona percentuale del black metal alternativo valido in circolazione. Sotto allora con gli Harrow, canadesi di patria ma evidentemente trattasi di eremiti che fin da piccoli son stati svezzati dalle creature terrene e non degli antichi boschi della loro patria. Quasi tre quarti d’ora per quattro tracce che mediamente superano i nove minuti. Pretenziosi si, ma i ragazzi sanno maledettamente il fatto loro e nessun brano stuferà, nemmeno dopo l’ennesimo ascolto. Difficile catalogare il genere proposto come black. Sento dei suoni tipicamente stoner nelle composizioni, soprattutto nelle partiture di chitarra, nonostante le atmosfere siano riconducibilissime alla nera arte musicale. L’impasto sonoro risultante è piacevolissimo e davvero poco prevedibile e scontato. I rimandi folk sono presenti in massiccia parte, come gli intermezzi puramente strumentali. Ecco, la sensazione è quella di stare distesi su un manto di soffici licheni nel bel mezzo di un bosco di conifere, con lo sguardo perso nei meandri siderali delle stelle. Semplicemente grandiosi.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9,5/10