(Cherry Red Rec.) A un anno da “The Machine Stops” Dave Brock e la ciurma della navicella interstellare Hawkwind pubblicano un nuovo album in studio. Per la band britannica l’uscita di due album intervallati da un solo anno di distanza non la si vedeva dai tempi di “Take Me to Your Leader” e “Take Me to Your Future”, cioè 2005 e 2006. Protagonista di “Into the Woods” è la natura, è lei infatti l’entità suprema che alberga nei suoni e testi di questo concept. Il primo impatto con l’album lascia supporre che “Into the Woods” possa essere la parziale cucitura di cose, come una jam session spezzettata. Inoltre nelle note interne del libretto gli Hawkwind scrivono che «parte di questo album è una continuazione della storia iniziata in “The Machine Stops”… Vivendo sul suolo e nei boschi…». Sono queste le prime impressioni, quelle dettate dall’ascolto iniziale che parte di fatto con l’opener e title track dell’album che suona appunto come una jam. A proposito, in questo pezzo vanno fatti i complimenti a Haz Wheaton per il basso: il suo tocco si inerpica nelle maglie del pezzo proprio come avrebbe fatto Lemmy quando era nella band negli anni ’70. Tuttavia le prime impressioni sono fatte per averle una sola volta. Ascoltando e riascoltando canzoni come “Cottage in the Woods”, “Have You Seen Them”, Ascent”, l’eccentrica e giocosa “Space Blues” oppure “Magic Scenes”, si avverte che ognuna è vestita di una propria struttura e con melodie diverse tra loro. Si nota come la chitarra di Brock suoni cupa e compressa, ma stare a discutere dei suoni con gli Hawkwind è naif! L’elettronica dei synth è eccellente, mentre i suoni d’ambiente (uccelli, acqua, vento ecc.) sono un’esperienza stimolante che matura grazie alle atmosfere di “Deep Cavern”, “The Woodpecker” oppure “The Wind”. Nel nuovo millennio l’elettronica insita nelle composizioni degli Hawkwind è diventata una loro colonna portante. Non che in passato non lo fosse, ci mancherebbe, ma l’elemento sonoro governato dal silicio, è uno spirito che attraversa le canzoni, le affianca, le colma, dando loro un’anima e un’estetica superiore. Per certi aspetti “Into the Woods” risulta essere tra i lavori più ambient prodotti dagli Hawks negli ultimi anni.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10