(M-Theory Audio) Ogni volta che si parla o scrive di questa band britannica, salta sempre fuori il nome di un’altra band dell’isola, fondata a Ipswich e che esordì con tematiche di vampirismo e alla quale spesso gli Hecated Enthroned sono paragonati. Con il loro e pur comprensibile disappunto. Quanto però dagli esordi, metà anni ’90, ad oggi gli Hecate Enthroned hanno fatto per crearsi una propria e autonoma personalità musicale? Poco. Ciò non toglie che la discografia della band è piuttosto nutrita e con lavori di tutto rispetto. Con una considerevole pausa in fatto di pubblicazioni, l’album “Rediumus” nel 2004 e il precedente “Virulent Rapture” solo nel 2015, negli ultimi quindici anni gli inglesi con “Embrace of the Godless Aeon” hanno pubblicato tre album sui sei totali. Gli Hecated Enthroned manifestano ancora quell’istinto blandamente black, perché in effetti la band si indirizza verso il blackened e di taglio sinfonico e gotico. L’uso di scream, growl e voci femminili (proprio come quella band di Ipswich) arricchiscono notevolmente l’insieme generale. Il druming è una macchina di pattern sempre più veloci, volubili e variabili e con un piglio anche tecnico. Le tastiere sono il manto che avvolge, che dona alla musica la profondità e l’atmosfera, ogni casella va certamente al suo posto e il symphonic-goth-blackened death metal degli inglesi è evocativo ed epico. Intanto però ad Ipswich a qualcuno fischiano le orecchie…

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10