(Fastball Music) Un secondo album, dopo un precedente del 2015 intitolato “Heavenly Realms”, che mostra un power metal leggermente più della media ma proporzionalmente melodico. La band di Melbourne vede Kat Sproule alla voce, con tonalità alte e un timbro esteso, levigato che sembra essere vicino a una dimensione ‘androgina’. Tuttavia il comparto musicale è dettato dalle macchinazioni del riffing di Josh Grosso e Jae Edward. I due celebrano la velocità su ogni cosa, sostenute da una sezione ritmica che ovviamente resta al passo e soprattutto affiancata da tappeti tastieristici che dominano le atmosfere. Chissà se nell’uso dei tasti binchi e neri c’entra la mano del produttore, Bob Katsionis, tastierista dei Firewind. La voce è stata curata da Ralf Sheepers dei Primal Fear, anche ospite nella title track dell’album. Un ottimo pezzo tra l’altro, anche se il precedente “Surrender” è molto più apprezzabile per via del fatto che la band abbassa i toni del ritmo portandosi su un mid tempo che permette all’ascoltatore di tirare un sospiro di sollievo. Si, forse proprio lo spingere continuamente a mille toglie quella potenziale epicità e poesia ai brani, eppure “Let The Show Go On” riesce a dare diversi spunti. La cover di “Holding Out For A Hero” di Bonnie Tyler, parte del film “Footlose”, per esempio, oppure le continue progressioni che spezzettano quell’andare a tavoletta e al contempo conferiscono ‘spessore’ al lavoro dei singoli. “In A Moment” è invece il canonico brano power metal e con “Bring Me Home” chiude “Let the Show Go On” in maniera melodicamente elevata.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10