copintheguiseom(Autoproduzione) Questa band parigina si presenta con un EP dal ragguardevole potenziale. Sonorità definite da soluzioni alla Meshuggah, ma loro sono meno tortuosi e violenti, Aside From A Day, spunti groove metal e nu metal. Sonorità molto attuali, ma più di tutto sono sonorità parzialmente scorrevoli e fruibili, visto che gli Un The Guise Of Men hanno pensato a delle canzoni che avessero dentro una ricchezza melodica (soprattutto vocale) ben delineata (“Drowner” tra tutte), nonostante i continui passaggi in cui ritmiche e chitarre viaggiano alleandosi in quelle sincopi possenti e scandite. La musica è dinamica. “Suicide Shop” e “Sale Paradise” rappresentano i brani più muscolosi e che mettono comunque in evidenza strutture variabili. “Violent Overthrow” propone un contrasto tra la melodia vocale e la forte scansione ritmica, cosa che in parte capita anche in “Dog to Man Transposition”. “Blue Lethe” possiede un riffing complesso e che si contrappone al solito gemellaggio con le ritmiche, per un’atmosfera tra il crossover e il nu metal. Cosa è dunque “Ink”? Un EP che guarda alle soluzioni moderne e a collegarle tra loro. Il quartetto francese credo abbia bisogno di staccare più spesso la linea delle chitarre da quella della batteria e basso, in modo da creare tre livelli (voce, chitarra e ritmiche) più armonici e guadagnarsi un’attenzione più ampia dalle diverse platee metal. In The Guise Of Men sono giovani, nascono nel 2003 e due anni dopo hanno realizzato un cinque pezzi, forse sono ancora acerbi, ma questo loro comporre nato dall’idea di associare potenza e melodia insieme può solo migliorarsi, visto che già adesso e dopo pochi ascolti “Ink” diventa familiare.

(Alberto Vitale) Voto 7/10