(Listnable Records) Sei anni passati a vivere nel ricordo di “Primordial Domination” e nel tentare di ristabilire una line-up credibile e definitiva. L’arrivo di Alex Bouks, dai Gorephobia, a fare il gemello di chitarra a John McEntee, e l’entrata al quattro corde di Chuck Sherwood, ex Blood Storm, hanno poi assestato la band. Anni passati a definire un nuovo  capitolo e che testualmente tenta di urlare agli ottusi seguaci del monoteismo che le loro religioni hanno fallito. Gli Incantation il 26 novembre ritornano feroci e spietati attraverso “Vanquish in Vengeance”. Questo lavoro è l’apocalisse. Questo lavoro è sommamente infernale. Il rffing del duo McEntee-Bokus sviluppa un songwriting genuinamente death metal e che nessuno mai dovrebbe definire con l’aggettivo “old style”, perché McEntee e Bokus suonano il death metal come dovrebbero realmente suonare i veri deather: potente e tenedroso, vibrante e demoniaco. L’impatto delle chitarre è immenso, ampio e imponente come il cielo notturno sovrasta il Creato (curato da Bill Korecky al Mars Studio, il missaggio è di Dan Swanö presso l’Unisound Studios). “Vanquish in Vengeance” è l’oscuro figlio delle tenebre e in diversi momenti (per esempio”Profound Loathing”, “Legion of Dis” oppure “Transcend into Absolute Dissolution”) lo dimostra abbassando i toni con accordi pieni e fissi, drumming ridotto ad un atto cerimoniale, atmosfere doom che intimoriscono l’ascoltatore e lo sollevano dal continuo martirio sonoro. La discesa in queste paludi terribili e sulfuree sono un aggiunta stilistica ai blast beat e i pattern possenti. Kyle Severn alla batteria cuce e tiene serrate le fila trovandosi in sintonia sulle andature delle sei corde, continuamente doppiate nelle melodie dal basso di Sherwood. Death metal furioso e a più riprese psicopatico e sepolcrale e che offre richiami a Immolation, Morbid Angel, Slayer e Autopsy. Eppure si ha continuamente la sensazione di essere in un album degli Incantation, senza riserve o cadute di stile. Gli Incantation sono la purezza del death metal perché lo esprimono sempre nel suo massimo sia quando essi accelerano o rallentano paurosamente e sia quando sviluppano qualche assolo lacerante e andando oltre ogni influenza o dibattito sullo stile. Il loro sound è comunque Death Metal.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10