copincite(Army Of Darkness / Graviton Music Services / Minus Head Rec.) Quarto album per gli Incite, band dell’Arizona il cui frontman è Richie Cavalera, figliastro di Max. In “Oppression” scorre un thrash-death oscuro e possente, incrostato di continue virate hardcore. La band ha appreso i concetti musicali che Max ha espresso nel corso delle sue diverse stagioni musicali: Nailbomb, Cavalera Conspiracy, Soulfly, ovviamente i Sepultura: almeno con le prime tre band Richie ha collaborato diverse volte. “Oppression” risente sì di questa atavica influenza, ma è tuttavia una sana esposizione di situazioni estreme che manifesta pattern ritmici ben scanditi e potenti prodotti da Derrick Lennon Lopez (ha suonato brevemente nei MOD). Il batterista è lanciato a mille e, nonostante una certa tecnica, risulta scolastico e in certi passaggi forse prevedibile; va però anche detto che varia e diversifica il proprio operato, mettendosi talvolta in evidenza in accelerazioni estremamente brutali. Il groove soffocante è dato da un solido uso del basso da parte di Christopher El Elsten (Autumn’s End) e soprattutto dal guitarworking di Andrew Rome: il chitarrista impressiona soprattutto per il sound del suo strumento, che risulta un vero muro sonoro. “Oppression” risente della produzione di Steve Evetts (Dillinger Escape Plan, Suicide Silence e altri), il quale probabilmente mette la propria impronta anche nel songwriting, perché i pezzi vedono un riffing mai tirato troppo per le lunghe, come se la linea delle canzoni subisse una frammentazione sempre ben modulata. Gli Incite pescano sì dal passato, ma possiedono ovviamente un passo contemporaneo che con “Oppression” arriva attraverso una maturazione ormai compiuta e tutto sommato di buon livello.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10