(Nordvis Produktion) Torna il finlandese Jesse Heikkinen (Benighted in Sodom, ex Hexvessel) con il suo progetto personale, intimo, introspettivo ed infinitamente oscuro; ed ecco che dopo l’ottimo “Trench of Loneliness” (recensione qui), sembra quasi che Jess abbia intensificato la dimensione delle tenebre, appesantendo, rendendo più aggressivo e maledettamente esaltante, il suo sound. C’è sempre la componente atmosferica, non manca quel sentore folk e neo folk, ma la componente rock pesante qui è ben più presente, sfociando spesso in palesi ambiti metal estremo. “Overture Limitless Light” è inquietudine trasformata in suoni, un brano perfetto per instaurare l’atmosfera suggestiva dell’intera opera. Ecco che il metal emerge, un incedere black ossessivo, ossessionante, ipnotico, esaltato da una line di basso immensa con “This Gleaming Eternity”, mentre disperazione e l’accettazione di un destino oscuro sono alla base della progressione ipnotica di “A Manifested Nightmare”, traccia resa ancor più incisiva da un pianoforte superlativo. Il dark ambient e il noise di “Ambrosia” portano a una “The Drifter” che ti accompagna lontano, con malinconia, con nostalgia, con quell’apertura dark americana perfetta per la voce di Jesse. “A Darkness Within”, vede la partecipazione di Rob Coffinshaker alla voce e alla batteria, per un brano nuovamente dark folk con punti che portano alla mente i Lake of Tears, con un testo profondo che forse racchiude l’intero concetto metafisico del nuovo album. Intima “Something Truly Almighty”, prima della conclusiva “The Crown of All”, brano che con prepotenza vira marcatamente verso un black metal incisivo equilibrato da una parentesi acustica molto teatrale e affascinante. Un concept che vaga tra tenebre e morte, che si addentra nel labirinto della mente umana, raccontando il calvario di un’anima persa in cerca di rifugio nell’ombra del suo caos interiore, luogo metaforico nel quale ad aspettarlo trova solo il gelido abbraccio dell’oscurità derivante dal suo equilibro mentale giunto ormai al collasso. Nascita dell’oscurità e genesi della morte: la prima figlia della luce, la seconda come unico destino dell’uomo in preda della follia; questo contrasto di forze cosmiche può solo portare alla fusione dell’uomo con l’oscurità che lo avvolge, incarnando infine l’essenza massima della morte stessa. Con la partecipazione di Matron Thorn (Ævangelist, Benighted in Sodom), Rob Coffinshaker (The Coffinshakers), Petri Heinonen (King Satan), nonché del famoso autore e occultista Richard Kaczynski, verso l’evoluzione da one man band a band vera e propria, “From the Infinite Light” è probabilmente la massima espressione artistica di Jesse Heikkinen, il quale, partendo da questo punto, sicuramente sarà in grado di sorprenderci ulteriormente nel prossimo futuro.

(Luca Zakk) Voto: 9/10