(AFM Records) Superano il ventennio di attività i Leaves’ Eyes, fatto che celebrano con il decimo album in carriera, la decima saga nordica, un inno agli antenati, alle grandi leggende, alle tradizioni intramontabili. Catchy, sempre impattanti, con un gioco favoloso delle voci composte dalla vasta potenza timbrica di Elina Siirala in contrasto con il growl lacerante del mastermind Alexander Krull, in un equilibrio perfetto, lasciando praticamente il massimo spazio alla versatile voce femminile e ricorrendo a quella maschile solo quando la teatralità del singolo brano lo rende necessario. Gloriosa la opener “Forged By Fire” mentre “Realm of Dark Waves” è un pezzo potente: un incedere esaltante, un brano energico, con Elina che offre una performance di altissimo livello, difficile non pensare alla leggendaria Tarja Turunen! Graffiante, trionfale e dannatamente heavy “Hammer of the Gods”, epica e travolgente “In Eternity”, stupenda la ballad “Goddess of the Night”. Il growl è più dominante nella marziale “Sons of Triglav“, più radio compatibile e ‘rock’ “Elder Spirit”, emerge il folk con “Einherjar”, oscura la bellissima e conclusiva “Sail with the Dead”. Brani fruibili ed immediatamente coinvolgenti, comunque molto ricchi di piccoli dettagli, di ricerca negli arrangiamenti, di piccoli tasselli che solo una ventennale esperienza è in grado di collocare con intelligenza nel posto giusto nel momento giusto, con l’extra della produzione firmata dallo stesso Alexander Krull, il quale sa benissimo come vuole che la sua band suoni. Ovviamente tematiche e stile non si discostano minimamente dalla comfort zone delle produzioni precedenti… ma davvero a qualcuno interesserebbe sentire i Leaves’ Eyes con uno stile diverso, cantando di argomenti che non siano legati a onore nordico, divinità guerriere, vichinghi, valore sul campo di battaglia e spade dai poteri magici? Non penso proprio…

(Luca Zakk) Voto: 8/10