(Black Widow Records) Giovanni “John Goldfinch” Cardellino, affiancato da suo fratello e chitarrista Andrea, incide il terzo album in studio intitolandolo opportunamente “Racconti Macabri Vol.III”. Perché oltre a essere il terzo album della band, tali sono cioè dei racconti, delle storie, dei filoni narrativi modellati su un cantato mutevole che sa diventare un un recitato a ritmo della musica. Tutto questo contribuisce all’atmosfera oscura, macabra, del ‘Vol.III’. I due fratelli, ovviamente ‘John Goldfinch’ è alla voce, sono affiancati da Rob Ursino, chitarre e tastiere, Davide Cristofoli, il tastierista vero della band, Vins Carioffi al basso e Miky Ercolano alla batteria. Nove anni dopo “I Compagni di Baal”, sette anni prima il debut full length omonimo, poteva non essere facile visto il tempo intercorso, ma se sei quello che sei, lo sei sempre! La magistrale arte nera, la capacità narrativa e quel modo di suonare che mischia sapientemente Black Sabbath, Angel Witch, i Death SS con Paul Chain, si materializzano in questo album che è una sorta di concept per come le storie vengono espresse e legate insieme. Si parla di streghe, si menziona un film di Pupi Avati, viene chiamato in causa Howard P. Lovecraft, esempi di tradizione popolare, il pericolo nucleare, guerrieri medioevali. Tutto viene forgiato con un’essenza totalmente dark e riff maestosamente doom, occult-hard & heavy che aleggiano su cadaveri, putrefazione, ratti, croci e lapidi, angoscia… Tutto poi finisce nel pezzo conclusivo dell’album “Finale, Ballata dell’Uroboro… o della Speranza” che diventa il dissolvere di questa dimensione nera, attraverso un tono che ricorda la grazia mistica dei Popol Vuh. Nei racconti entrano in scena anche “Bud” Ancillotti di Strana Officina, Steve Sylvester e Freddy Delirio, ovviamente dei Death SS.

(Alberto Vitale) Voto: 9/10