(Despotz Records) Secondo capitolo per l’ex cantante dei Sinister Sin, la quale sembra abbia trovato il suo mondo con questo progetto da lei fondato nel 2016. E per fortuna! Se con il debutto “Follow Me”, la componente heavy classico era fin troppo presente, con il nuovo lavoro c’è un palese salto in avanti, una crescita tale da riuscire ad amalgamare diversi stili con intelligenza, eleganza e -ovviamente- costruendo tutto attorno alla possente voce della front-woman! “Burning Sermons” ha un alone gotico oscuro, il quale tuttavia sferza le orecchie dell’ascoltatore con riff heavy e riff thrash, iniettandogli nelle vene delle azzeccate diavolerie elettroniche e sbattendogli per bene la testa contro il muro! Liv è un portento, è scatenata, è arrabbiata, è seducente… ed è maledettamente sensuale… sia quando grida come una pazza che quando provoca con una intensa voce più delicata. Dopo la melodica ma rabbiosa opener “Blood Moon Fever”, è ”Chapter Of The Witch” che attira l’attenzione con prepotenza ed arroganza: riffing speed metal, progressione heavy, refrain che cresce dal thrash ad un classico heavy & goth! Drammatica e potentissima “Hope Begins To Fade”, teatrale e remotamente sinfonica… oltre che cadenzata in maniera superba, una brano che smuove anche le rocce, una dannata fonte di headbanging mortale… oltre che ricca di melodia e di spazi nei quali Liv riesce a mostrare molto del suo range vocale! Tuonante, veloce e vagamente epica “War Antidote”, voce tra il dolce e l’animalesco con “At The Gates Of The Abyss”. Ancora feeling gotico ricco di impetuosa aggressività con “Death Gives Life Meaning”, mente “Ghost In The Dark” si presenta come una power ballad, con una Liv romantica e delicata verso un crescendo di potenza irresistibile. Liv Sin sembra una sintesi chimica della genetica di bands come WASP o Skid Row, ha una forza ed una voce che potrebbe proprio essere l’alter ego femminile di Sebastian Bach, spacca ed esalta come mostri sacri tipo U.D.O. e Accept… e sembra pure una nuova rinvigorita Doro Pesch… un tantino più aggressiva! “Burning Sermons” è un album avvincente a partire dal titolo, è un disco catchy e ricco di spunti, pieno di regole classiche ma anche di elettrizzanti idee non prevedibili. Una miscela esplosiva per una band possente capitanata da una leader scatenata: una donna innanzi alla quale è impossibile capire come sia meglio agire… innamorarsene perdutamente o prostrarsi in ginocchio con reverenziale timore?

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10