(Nigredo Records / Frozen Woods Records) Debuttano i Lum, trio black metal italiano profondamente devoto a stregoneria e folklore delle terre natie, ovvero le montagne piemontesi. Si tratta di un black selvaggio, sporco, grezzo, sferzato da linee vocali estreme, devastate, agghiaccianti… ma tutta questa furia e tutto questo impeto in verità nascondono dettagli ricercati i quali decisamente allontanano il sound della band dall’ecosistema del black raw e lo-fi, innalzando l’intera proposta ad un qualcosa di molto più intenso, intelligente e curato. I riff hanno strutture coinvolgenti, progressioni che denotano una certa capacità compositiva, mentre fanno spesso da contorno delle tastiere che non vogliono assolutamente prendere il dominio della scena, si impegnano piuttosto ad arricchire, a rendere il tutto più atmosferico, più suggestivo, più ambientato nei percorsi surreali che i testi in lingua madre rivelano, quasi riuscendo in una resa emozionale che bands come i non più attivi Lunar Aurora sono riusciti a creare. Brani come “Libera Fiamma”, poi, si spingono oltre, lasciano ampio spazio al flauto, all’ottima chitarra solista, prendendo marcatamente le distanze dalle tipica regole del black più efferato. Poderosa “Primavera il tuo Nome”, con quegli indovinati riff di matrice thrash, mentre appare oscura e lacerante “La Stirpe del Bosco”. L’intermezzo sinfonico “La Notte Cavalca” conduce al groove penetrante e agli arrangiamenti ricercati della possente “Figli del Crepuscolo”, seguita dall’inquietudine di “Sangue Ancestrale”, prima della conclusiva “La Montagna Dentro”, un brano tanto gelido e crudele, quando evocativo ed affascinante. Band ricca di personalità: “Lunaria – I racconti del Falò” manifesta sentore di originalità, una prova di tecnica e fantasia, sicuramente un gran lavoro per una band che è solo al debutto (precedentemente hanno pubblicato solo un EP). I Lum sono da tenere d’occhio, da seguire… perché in tre anni di esistenza hanno già lasciato un piccolo segno che non può far altro che diventare sempre più evidente, sia sulla scena nazionale che internazionale.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10