(Cold Dimensions) Quel desiderio di sensazioni oscure, malate, perse in un panorama estinto da qualche  cataclisma di origini cosmiche è stato appagato. Oscuramente riflessivo. Una riflessione che viene da un nero oceano misterioso, nei cui flutti si muovono liberi ed abbandonati, spiriti notturni, animali notturni, paure notturne, terrori ancestrali. “Hoagascht” non è il solito album di gloomy black metal. “Hoagascht” è un inno all’oscurità, alle sensazioni ghiacciate e pungenti che scorrono lungo spine dorsali contorte. “Hoagascht” è un altro grande lavoro dei bavaresi Lunar Aurora, i quali si allontanano da qualsiasi stereotipo del black metal. Niente abbigliamento nero, niente borchie, niente face painting: Aran e Whyrhd, i due componenti di questo duo, sono semplicemente due filosofi oscuri, emersi da epoche dimenticate, che vagano tra sensazioni morte di una landa desolata ai margini di una foresta estinta. Sono artisti puri i Lunar Aurora. Creano, inventano, coinvolgono. La loro elegia è espressa nel dialetto della Baviera del nord, il quale offre quei richiami arcaici di una lingua antica come il tedesco. Trovo geniale questa scelta, che da una parte li rende unici e pionieri nel genere, mentre dall’altra li rende estremamente black metal, fedeli alle loro radici, alla loro terra, alle loro tradizioni. I Lunar Aurora sono l’oscura purezza di questo genere. Le loro canzoni lente e tetre trasmettono emozioni uniche. Le tastiere mai dominanti, creano atmosfere magiche che accolgono nel loro grembo marcio l’oscuro growling e la pesantezza degli altri strumenti. Una produzione di altissima qualità risalta in maniera eccellente la capacità di questi due artisti. Godetevi l’insanità mentale di “Beachgliachda”. Immergetevi nel viaggio spirituale di “Geisterwoid”. Lasciatevi trasportare. Ammirate l’artwork.  Apritevi verso l’oscuro. Fatevi rapire dalle infinite percezioni dell’intera opera.

(Luca Zakk) Voto: 8/10