copmarauder(Pitch Black Records) “1821”, dedicato alla guerra di indipendenza greca, è il meraviglioso album che mi ha fatto conoscere i Marauder, band dedita ad un heavy/power decisamente roccioso e quadrato. “Elegy of Blood” è il quinto album e giunge dopo ben quattro anni di silenzio: un periodo abbastanza lungo, che però non sembra aver fiaccato la verve della band. “The great War” ci mostra la band ellenica un po’ più arrembante e cattiva del solito: il basso di Thodoris Paralis trapana il cervello, ma il ritornello è sempre luminoso. “Alexander” (si parla naturalmente di Alessandro Magno, al quale i conterranei Sacred Blood hanno appena dedicato un intero album) ha un andamento più epico, con cori pieni, mentre “Roman Empire” è roccioso power addirittura alla tedesca. “Hiroshima” abbandona le parole, giungendo per spigolosità addirittura ai suoni di certo thrash, mentre “Mother” mi ha ricordato, quasi ai limiti del plagio, un vecchio pezzo dei Firewind, “Land of Eternity”. In “Crusader” il singer Alexandros Kostarakos offre il meglio di sé, mentre la feroce “Black Gold” ha delle movenze orientali che, dato il tema trattato, suonano amaramente ironiche. Come bonus, il cd presenta anche la fiera “In Memory”, brano che presenta uno strano mood più americano che europeo (soprattutto per quanto riguarda le linee vocali). Un disco sicuro di sé, che può difendersi armato fino ai denti nella scena underground.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10