(Nuclear Blast Records) Al terzo anno di esistenza, e pure al terzo album, gli inglesi Memoriam dimostrano di avere la classe che i nomi elencati in line up preannuncia. La band formata da personaggi che hanno militato nei Bolt Thrower, Benediction, Napalm Death e Anaal Nathrakh torna con un’altra mazzata, un altro concentrato di riff letali, pesanti, taglienti, pregni di oscura ed avvincente decadenza. In cinquanta minuti di death intenso, la band inglese dimostra classe e creatività, riportando marcatamente in vita -e con freschezza- un genere storico… mantenendone le componenti essenziali, senza però risultare ovvio, scontato o già sentito. “Shell Shock” apre subito con melodia intensa prima di spezzare le vertebre con un mid tempo semplicemente micidiale. ”Undefeated” è mefitica ed insalubre, anche se la progressione melodica ricorda i Death, come confermato nella cura tematica che si materializza con l’avvincente “Never The Victim”. Meno convenevoli con “Austerity Kills”, mentre si rivela più tetra ed introspettiva ”In The Midst Of Desolation“. Melodia sublime e riffing macina sassi su ”Refuse To Be Led“, prima di quel capolavoro intitolato ”The Veteran”, un brano con chitarre sublimi, pesantezza spregiudicata e riffing lacerante. Oscure la title track e la seguente “Fixed Bayonets”, mentre la conclusiva “Interment” congeda con un senso epico che glorifica un esaltante declino dell’umanità. Groove senza limiti, riff spietati ed incisivi, melodie suggestive che emergono tra ritmiche macina ossa. Un assalto sonoro inospitale, infestante, asfissiante… esattamente come deve essere il vero death metal. Un vero death metal che qui viene tra l’altro esaltato dalla produzione superlativa di Russ Russell (Napalm Death, Dimmu Borgir, At The Gates, Amorphis): un death metal che risulta irresistibile, coinvolgente ed assolutamente fatale!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10