(Purity Through Fire) I Nattfog trasudano “finnicità” da ogni poro… E non è per il titolo, per la copertina o i titoli delle canzoni, no… è per quell’aura bonacciona e cantiniera che ogni pubblicazione finlandese sprigiona attraverso ogni singola nota. Diciamo che questa loro goliardia e voglia sfrenata di festa è piuttosto pittoresca e davvero lodevole nello spirito, ma il problema è che questo appeal non può andare a braccetto con tutti i generi musicali. Sì perché se accosti metal e allegria, qualcosa non quadra. E’ come mischiare olio e acqua, o acqua di rubinetto e acqua santa se preferite. No, la cosa stona, non funziona come dovrebbe. E alla fine si ha in mano un prodotto con del potenziale sì, ma inespresso. A parte il fatto che solo le prime tre canzoni sono inedite, le altre sono riarrangiamenti o materiale già uscito, ma la musica è comunque dello stesso stampo. Suoni buoni, produzione più che sufficiente, voce e strumenti in linea con il mood malefico… eppure la formula non decolla, troppa discrepanza negli intenti… Purtroppo, nulla di concretamente interessante…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 6/10