(autoprodotto) Nella terra del 2051 le cose non vanno affatto bene: in uno scenario post apocalittico troviamo una natura devastata, un ecosistema polverizzato, la notte eterna con i ghiacciai che sono un lontano ricordo, mentre le città sono costantemente allagate. Un detective insubordinato viene mandato in una isola inospitale ad indagare, mentre una strega in una Italia devastata e sommersa, vive su quelle che una volta erano montagne dell’Appennino cercando una sua vendetta. No, non è la trama di un nuovo film di Ridley Scott… anche se le atmosfere che Simone Giorgini sono perfette per un film grandioso… tanto che nascono proprio da una storia, prima che da un pianoforte: Simone Giorgini, meglio noto come Antarktica per il suo storico ruolo di tastierista e compositore nei Darkend, scrive storie e compone musica, orchestrazioni, arrangiamenti; la sua è un’arte pura, sublime, sopra le parti… tanto che molti di questi brani sono nati tanti anni fa rimanendo poi in una specie di purgatorio artistico in attesa della scintilla della vita, quel momento nel quale un’idea diventa realtà, formandosi, crescendo, evolvendosi verso una dimensione superiore. Un’ora ed un quarto di musica teatrale, atmosferica, la sound track di un film già concepito ma non ancora girato… un film che è un imponente capitolo di una serie, visto che il Maestro Giorgini ha già altri due lavori pronti ed altri undici (!) in lavorazione. Il Maestro cura -oltre al concept- ogni pianoforte, tastiera, organo, sintetizzatore, orchestrazione e percussione e, per dare vita ad opere come queste, ecco che si fa affiancare da un nutrito numero di ospiti: dalle soprano Giorgia Marra (Winter Haze) e Nadia Reverberi, agli archi di Montero Paxti (Accademia Organistica di Parma, Orchestra Europa Galante) e Marina Meinero, fino alle chitarre di Enrico Modini, Jorè ‘Imajes’ Storchi (Imbolc, ex Darkend) e Ashes dei Darkend. Le sporadiche voci narranti chiudono il cerchio, visto che Giorgini ha coinvolto la dottoressa in Storia dell’Arte Medievale Francesca Vivone, lo storico Carlo Baja Guarienti, ancora Marina Meinero la quale oltre che violinista e attrice teatrale e, infine, un altro compagno d’armi nell’esercito dei Darkend: il front man Animæ. Pure per grafica e copertina il Maestro si affida a artisti di livello, come la fotografa e grafica Debora Costi (tra le altre cose autrice del logo di queste pagine). Musiche che nel loro incedere narrativo, a tratti gotico… spesso cavalleresco, glorioso ed eroico… a volte pure barocco, portano lontano, accompagnando, ponendo la musica al centro della scena in quanto è proprio la musica che descrive le avventura narrate… evolvendosi e diventando essa stessa narrazione. Spegnete le luci. Qualche candela. La notte fuori, odore di tabacco, di autunno, un drink.. magari un whisky torbato, affumicato. La mente rilassata, aperta, e ansiosa di assorbire magia: “Sons Of The Mountain’s Witch” in cuffia e un totale senso di abbandono.

(Luca Zakk) Voto: 10/10