copNILE(Nuclear Blast) I Nile non hanno certo bisogno di presentazioni. La band Statunitense fondata da Karl Sanders nel 1993 ha saputo, negli anni, ritagliarsi una posizione di rilievo tra i fans del death metal, mescolando sapientemente sonorità brutali di scuola Morbid Angel con influenze di musica mediorientale, trattando tematiche piuttosto inusuali al tempo, come la mitologia e la cultura Egizia. Capolavori come “Black Seeds Of Vengeance”, “In Their Darkened Shrines” e “Ithyphallic” occupano una posizione di rilievo nella storia del death metal più brutale ed evocativo. Il songwriting che caratterizza questo “What Should Not Be Unearthed” richiama l’attitudine più diretta di un album come “Annihilation Of The Wicked”, in cui il lato prettamente brutal death prevale nettamente rispetto alla componente epica e mistica contenuta negli albums precedentemente citati. L’opener “Call To Destruction”, in tal senso, è una dichiarazione d’intenti: chitarre sparate a mille, il drumming di George Kollias è apocalittico, devastante, mentre le vocals sono rauche, aggressive, vicine a quelle di Dave Vincent, con l’uso sporadico di growls maggiormente profondi. Le parti orientaleggianti che caratterizzano la band si fanno maggiormente evidenti nel brano “In The Name Of Amun”, introdotto da un’oscura nenia che sfocia in un riff veloce e cadenzati cambi di tempo “arabeggianti” su cui si stagliano le parti vocali, prima di una nuova accelerazione infarcita di assoli di pregevole fattura, che precedono il finale in cui si alternano o parti epiche, accelerazioni improvvise ed una sezione rallentata a fine brano. La title track è lenta, sulfurea, e monolitica, ricca di richiami ai Morbid Angel di “Blessed Are The Sick”, con un finale dalle sonorità vicine al doom e le tipiche atmosfere Egizie. Molto suggestiva “Ushabti Reanimator”, breve intermezzo acustico stilisticamente vicino ai lavori solisti di Karl Sanders. Un album che ci consegna una band in ottima forma, forte di un songwriting ormai consolidato negli anni. Nonostante la carica innovativa del loro stile si sia in parte esaurita, i Nile si confermano i maestri indiscussi del genere.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10