(Inverse Records) Primo full length per i finlandesi, dopo diverse pubblicazioni di piccola portata. Il full length inaugura un percorso tra industrial, melodic-blackened metal, per tanto un’esibizione sia di forza che di scenari e atmosfere, dove le trame del riffing sfruttano soluzioni thrash, death e accelerazioni black metal. Cantato a metà tra scream e harsh, inserimenti di voci femminili e una varietà proprio nelle linee vocali che partecipa al dinamismo dei pezzi. Le atmosfere un po’ futuristiche, le trame dei synth che si sovrappongono con alcuni in primo piano ed altri a fare da sfondo, ma non creano un eccessivo contrasto con le parti metal. Anzi proprio i synth in primo piano diventano un supporto melodico ai pezzi. I Northern Genocide crescono durante il corso di “Genesis Vol. 666”. Una crescita globale: il senso del ritmo, il modo di plasmare i riff e il relativo groove che li attanaglia, oltre alle atmosfere che per clima e sensazioni sono piuttosto distintive. Il lato melodic death metal della band è molto sviluppato, tanto che alcuni fraseggi e terzine, ricalcano soluzioni ampiamente note nel genere, senza lasciar svilire la resa e quella se pur esile imprevedibilità.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10