(Devfire Entertainment) Progetto al debutto velato dal mistero, se non per il fatto che è ‘registrato, prodotto e mixato’ da Jayce Lewis…. forse anche l’elemento dietro al progetto stesso, in chiave one man band. Jayce Lewis è un musicista e produttore del sud del Galles (ovvero da dove proviene Northmaän), noto per essere negli Ascension of The Watchers, band dell’ex Fear Factory, Burton C. Bell. Questo mini omonimo è una inno al metal industriale e, secondo l’artista, è un lavoro uscito dal nulla, una riparazione a quello che il metal industriale è diventato negli anni; pertanto ecco un album che serviva, qualcosa che doveva essere fatto, facendo riecheggiare la formula classica, quella degli anni ’90. “Self Destruct” attacca con un impeto palesemente death metal, evolvendo poi su riff più tecnologici, linee vocali provenienti da qualche inferno digitale, senza dimenticare una parentesi digi-atmosferica. Poderosa “Rage Trigger”: incalzante, travolgente, con un crescendo iniziale minaccioso ed una evoluzione che nasconde dentro riffing industriali un sentore gotico avvolgente. Suggestivo e drammatico l’inizio di “Persevere”, una traccia che evolve con ritmica pungente, osannando un puro headbanging, poi sferzato da cambi drammatici e linee vocali che sono un punto di congiunzione tra la magia di un mondo tribale e la decadenza di uno scenario post apocalittico. Groove metal digitale con la pungente “Torture First”, canzone con divagazioni elettroniche molto curate a base di effetti e synth, capace di materializzare un senso epico pregno di oscurità. Abissi elettronici avvolgono il metal violento di “Dying Star”, altro pezzo con interessanti linee vocali le quali abbracciano un dark rock enigmatico. La conclusiva “Tolerate”, ingloba riff thrash, death, melodie oscure, un cantato etero ed una drammaticità molto affascinante. In qualche modo lo stato dell’arte di una ipotetica intersezione tra il genere dei Fear Factory, i Rammstein, il death melodico nordico, il goth e la dark wave, senza dimenticare nomi quali Gojira, Machine Head e Strapping Young Lad: un EP che non lascia respiro, sempre coinvolgente, sempre intenso e provocante. Date le premesse e la dichiarazione di intenti, sembra che Northmaän abbia fatto centro!

(Luca Zakk) Voto: 8/10