(autoproduzione) La grazia avvolge questo album d’esordio dei Notturno, poetici quanto il nome che si sono scelti. Trio catanese costituito da Riccardo Liberti (già Noble Savage, Epistheme, Thrash Bombz) e Claudia Caudullo (Disasterhate, Sinoath, Trisma) e Francesco Cucinotta (Sinoath, Felis Catus). Intrecciano i propri strumenti, cioè chitarre, Cadullo, basso e programmi ritmici, Liberti, e i sintetizzatori, Cucinotta. Ai loro vi si aggiungono quelli di altri sessionmen, una decina di ospiti che tra batteria, basso, voce e chitarre, completano l’affresco mediterraneo dei Notturno. Proprio ai colori, suoni e spettacoli del nostro mare lascia pensare il brano “Echoes And Dust”. Nonostante ciò il sound dei Notturno è una progressione, i loro pezzi un divenire che spesso partono da un assunto melodico e di stile e poi arrivare a evolvere il tutto con altri scenari melodici e strutturali. Accade proprio con “Echoes And Dust”, con la title track o “Starless”. Soave il brano “The Invisible Caress” e struggente nel suo assolo di chitarra finale di marca floydiana il pezzo “Circles Of Confusion”. Si avverte qualcosa dei Pink Floyd e forse dei Porcupine Tree e comunque siamo nei dintorni di quel rock espressivo, melodico e dalle strutture raffinate. Le voci sono usate con parsimonia ma in realtà sono una sorta di vocalizzi e diventano uno strumento aggiuntivo più che un contrasto addizionale alla musica. Alla band il merito di avere costruito un album fatto di prog o comunque rock strumentale e di leggerezza, miscelando bene i vari elementi e senza strafare. Senza costruire architetture ambiziose che scivolano nella pretenzione. L’attimo di un sogno nella grazia dei suoni prendono forma in “Iceblink”.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10