(WormHoleDeath) Album di debutto per la formazione norvegese con il quale promuove uno stile fatto con un incrocio tra death e black metal e un’attitudine di stampo catchy. Dieci pezzi vivaci, mutevoli lungo il loro corso e con arrangiamenti ben equilibrati tra soluzioni dirompenti e altre di taglio black/death ‘n’ roll. “Autokrator”, “Cut Off From God”, la doomeggiante “IA Pazuzu” sono tra le canzoni più immediate e contiamoci anche “Blasfemicon”, il resto invece presenta anche momenti più ispidi, oscuri e d’impatto come “Live Life Loveless”, “Phallic Pride”, la conclusiva e indemoniata “The Conjuration of Fire”. Dieci pezzi che pur non avendo tutti la stessa presa ed efficacia, anche per questo disequilibrio tra scelte melodiche e di forza con punte di estremismo, globalmente costruiscono un album in parte fruibile che però si pone con una veste sommariamente sulfurea ma di fatto per una buona metà orecchiabile.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10