(Blood Fire Death) Con il quarto album gli spagnoli Nukore hanno fretta, tanta fretta… corrono come pazzi alimentati da un rabbia ribelle incontenibile. In meno di venticinque minuti comprimono otto brani nei quali vengono cacciati dentro a forza del furioso hardcore, delle radici punk, delle idee heavy funk.. il tutto coronato da vocals RAP! Vi ricordate il rap metal più cattivo e teppista degli anni ’80? Body Count? Korn? Suicidal Tendencies? Quel RAP molto poco ballabile, con ritmi disperati e lyrics contro corrente, d’opposizione assoluta, contro tutti e contro tutto? Ecco, questi sono i Nukore, band in giro da tre lustri, convinta e decisa, insensibile ale mode, lontana dal rispetto, dall’educazione, menefreghista ed incazzata! Accordature basse, break down laceranti, melodie isteriche e volutamente insensate! “Black Friday” è Beastie Boys sotto anfetamine ed allucinogeni crudeli: chitarre sferzanti e linee vocali fuori di testa. “Give Me My Pain” ti prende a pugni in faccia con quei riff hardcore malati. “Your Home is a Mess” è instabile. Groovy e provocante “Erase and Redefine”, un brano con riff pungenti, aperture psicotiche ed un ottimo arrangiamento delle voci. Tocchi tra industrial, hard core e pulsazioni stimolanti con “One Love One Life”, mentre la title track è nervosismo puro, scatenata in maniera inverosimile. Ricca di belle varianti “Like My Likes”, mentre la conclusiva “Shame” è più casinista, con quel riff rocambolesco là sotto e le voci che tuonano con furore. Saranno fuori moda, avranno pubblicato un album che tutto assieme non potrebbe coprire mezza esibizione dal vivo… ma “One Minute Silence” è bello tosto: prima vi sveglia con un getto di acqua gelida, poi vi porta a spasso per il quartiere a calci in culo e, quando pensate sia finita, ecco il pestaggio a sangue che vi lascia lì per terra, tramortiti ed in fin di vita!

(Luca Zakk) Voto: 7/10