(Svart Records) Attratto dalla presenza di un ex membro dei Beastmilk (leggete di loro qui e qui ), pigio play e mi abbandono a questi trentacinque minuti un po’ strani, un po’ sballati… sicuramente non compatibili con le menti inquadrate nell’ambio metal sotto un contratto monomandatario. I Rainbowlicker sono un duo classificabile come ‘laserpunk’, proveniente da scenari live, fino a quanto l’etichetta è riuscita ad incatenarli in uno studio per registrare qualcosa da mandare in giro, del suono che possa essere fruibile anche per coloro che non li hanno mai visti dal vivo o che non hanno il fisico per resistere alla devastazione che gira durante una loro esibizione. E già che c’erano, perché no, hanno partorito pure un video assurdo, il quale prende per il culo l’industria discografica, mostrando come si prendono le decisioni, quanta falsità ci sia nell’uomo… riassumendo un po’ la visione del mondo che hanno i due artisti. Musicalmente questa roba è perfetta per il club erotico giù nell’interrato di quell’edificio, strada laterale, pieno centro di Mosca. Le gallerie d’arte moderna e deviata intensificherebbero la percezione psichica della mostra con i Rainbowlicker a volume esagerato. Il club sado-maso, il party alternativo, il culto della depravazione. Musica elettrica, elettronica ed elettrizzante. Techno. Punk. Musica con il dito medio ben visibile, nell’atteggiamento, tossica nell’espressione, irriverente nella filosofia. Lo schifo umano reso digitale… per ballare, scopare, drogarsi, scappare, combattere, urlare, morire.

(Luca Zakk) Voto: 7/10