(Dark Essence Records) Piccolo capolavoro questo album, il secondo per gli ucraini con attività in band epocali come Drudkh, Hate Forest, Blood Of Kingu e altre. Dopo un buon album, “Epistolae Obscurorum Virorum”, recensito QUI, i Rattenfänger riversano ancora del torbido death metal in sala di registrazione per edificare una possibile colonna sonora del male. Un sound torvo e torbido, pestilenziale e cattivo. Death metal si, ma con un incedere e una maestosità fredda e ipnotica a volte pari al black metal. Diciamo pure che i Darkthorne, gli Asphyx e i Celtic Frost sono il manoscritto dal quale i loschi ucraini hanno deciso di cantelinare il loro culto . “Geisslerlieder” è potenza e solennità. Maestosa, irriverente e monolitica scansione di marce possenti, inesorabili. Manifestazione di potere, del sapere anzi, quello di un grimorio infernale, semplicemente tradotto in musica. Accattivanti i mid tempo, solenni i ritmi low, divoranti le chitarre che sembrano fuoco che arde. L’inferno, è quello il luogo dove questo album pare sia stato registrato e se anche così non fosse, beh… il sospetto che in quelle session di studio qualcosa di diabolico sia finito nei nastri è davvero forte.

(Alberto Vitale) Voto: 9/10