(Scarlet Records) Il primo album dei Reasons Behind è del 2014, si intitolava “The Alpha Memory” ed è recensito QUI. Oggi i musicisti romagnoli che presentano rispetto al 2014 un nuovo comparto ritmico, dunque sia basso che batteria, potenziano ulteriormente il proprio neo-symphonic metal con elementi gothic e melodic metal. Dominano soprattutto i synth e le chitarre dal riffing agile e snello, corredate però da una distorsione gracile. Alla voce Elisa Bonafè dai toni tanto squillanti e costretta purtroppo a dovere sempre correre lei dietro alla musica e mai il contrario. Il sound è molto ‘easy’, dunque melodico e con l’uso dell’elettronica che a volte lo alleggerisce dal metal. Questo è probabilmente un modo per i Reasons di essere ulteriormente dinamici e dispensatori di idee e stile. La canzone “A Hidden Thread” è emblematica per quanto si è scritto. La band ha il dono di sapere sintetizzare il proprio parco canzoni, pubblicando un album di trentacinque minuti e poco oltre. Rispetto a tanti, troppi, musicisti prolissi, i Reasons Behind dimostrano di volere andare al dunque nel loro comporre. Autori di qualche canzone di spicco, come “Binary Stars” o “Beyond the Black”, i Reasons con più ascolti rendono immediato “Project: M.I.S.T.” e con un vestito sonoro di carattere contemporaneo. La band è coraggiosa, consapevole delle proprie idee e tuttavia sarà forse il prossimo album quello che la mostrerà compiuta e non soltanto coraggiosa.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10