(MDD Records) Continuano a ritmo intenso i tedeschi Reternity che dal 2018 in poi hanno già pubblicato un demo e, con questo, ben tre album. Metal melodico, metal moderno, metal incalzante, fresco, brillante, un metallo che prende le distanze dall’impostazione più grezza e thrashy dei precedenti lavori, salendo di livello, pulendo il suono, rendendolo tanto accattivante e trasversale… quanto dannatamente pesante. Entrano in gioco le tastiere, le quali mettono gli accenti su testi con tematiche cosmiche che tracciano una linea di congiunzione tra il freddo siderale dello spazio e quello di una umanità che si auto-disgrega: in un certo senso il metal melodico scandinavo si fonde con i nostri Death SS e “Untamed Hearts” si offre come perfetto e chiaro esempio capace di dar vita ad un brano irresistibile. Più pesante ed incisivo “Depths of Nothingness”, pezzo che non nasconde idea più contorte… più progressive, mentre la title track lascia spazio a rabbia e furia, il tutto però confezionato con tecnica e cura. Catchy e provocante “Seemingly”, feroce “Only Scars Remain”, seducente la tetra e minacciosa “The Narrow Sleep”. Un disco poderoso, ricco di suoni, di energia, di potenza musicale arricchita poi dalla produzione di Andy Horn (Fight di Rob Halford, Edenbridge, Cornerstone o Theatre of Tragedy, tanto per citarne alcuni). Tanto heavy quanto moderno e pop, tanto melodico quanto aggressivo: i Reternity sono riusciti a prendere il meglio di un sacco di sonorità di nicchia, metterlo assieme, riorganizzandone e ricostruendone le basi, dando vita ad un qualcosa di impattante e maledettamente personale!

(Luca Zakk) Voto: 8/10