(Tempus Fugit / SPV) I progster svedesi Ritual sono rimasti in silenzio per più di dieci anni… senza una ragione ufficiale. Ora però le cose sembrano cambiare, tanto che tornano con un EP, il quale a colpo d’occhio può sembrare un timido approccio di ritorno al mercato, ma le quattro tracce contenute sono avvincenti, convincenti e dannatamente coinvolgenti! In verità il lungo tempo trascorso è giustificato: prima di tutto la band viaggia su alti standard i quali richiedono lunghi tempi di composizione; poi c’è la vita, gli impegni, i traslochi, le famiglie, il semplice essere anche essere umani oltre che artisti. Infine, c’è un dettaglio geniale, il quale si manifesta come un racconto, una storia: Fredrik (basso, strumenti etnici e fiati) se ne è uscito con una novella da mettere in musica la quale sembra andare a coprire non uno ma ben due concept album, una storia in due parti, due dischi che arriveranno nel prossimo futuro. Intanto, per non lasciare i fans senza stimoli, ecco questo contorto EP, quattro tracce (tre della prima parte, una dalla seconda del futuro disco) ricche di energia, di poesia… con una teatralità tale da richiedere l’abbinamento ad altri brani per completare un concetto chiaramente suggerito, una visione più ampia, più globale. “Glimpsed From The Story Of Mr. Bogd” dura poco più di venti minuti… ma sono venti minuti nei quali lasciarsi andare, mente aperta, occhi chiusi: quelle linee di basso (su “Chichikov Bogd” il tapping è strepitoso!), quegli arrangiamenti vocali, quelle tastiere, quelle divagazioni folky e narrative che ricordano anche i Trans-Siberian Orchestra. Pura poesia, pura magia.

(Luca Zakk) Voto: 8/10