(Osmose Productions) Un titolo affascinante quello del primo album dei Sacrifizer. ‘Il diamante di Lucifero’ evoca qualcosa alla fantasia dell’ascoltatore e di chi legge il titolo. I Sacrifizer hanno registrato e pubblicato sia un demo che un EP in precedenza, con il secondo improntato sulla figura di Nosferatu. Dalla copertina di “Le Diamant de Lucifer” si vede la figura dell’ex prediletto di Dio, appunto Lucifero, che sgozza un prete e dietro di lui si staglia la figura del dio Pazuzu. Sul lato campeggia una croce rovesciata. Emblemi del male, simboli della lotta alla cristianità che emerge dall’insieme dell’album. “Le Diamant De Lucifer” è un esacerbato e oscuro assalto di speed e death metal, dove i toni sono neri, foschi e cattivi. Uno stile agguerrito e anni ’80 nella sostanza e infatti sono evidenti le tracce di Slayer, Messiah ed anche Master ed altri estremismi vari. C’è una linea di stile che riprende il thrash metal e lo speed metal e un’altra che ovviamente porta avanti i più comuni principi del death metal di prima maniera. Un tipo di album quello dei francesi di Mulhouse che potrebbe essere considerato anche come prototipo del black metal. Molto interessanti certi passaggi sparsi nei pezzi, con armonizzazioni e fraseggi delle chitarre che elevano melodie saettanti. Proprio gli spunti solisti e certe polifonie, come quelle della title track dallo spunto maideniano, esaltano i pezzi rendendoli accattivanti. Un altra canzone arrembante della band alsaziana è “La Cathédrale” ricca di cori e riff epici. Se il diamante di Lucifero brilla, lo fa in maniera grezza! I Sacrifizer sono arcigni, spediti, viaggiano a velocità elevate, sconquassando l’ascoltatore e passando da momenti heavy/speed metal ad altri death e black metal in maniera naturale, spontanea. Il penultimo brano “L’Entité” è un tema musicale sviluppato esclusivamente con i sintetizzatori, creando un’atmosfera tra i Goblin e film horror vecchia scuola.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10