copSAINT_REBEL(Mighty Music/Target) Dannatamente grintosi, maledettamente esplosivi! Tuonano dalla Danimarca, e come i compaesani D-A-D producono un rock poderoso, personalissimo, ottimamente suonato e composto, e questo secondo omonimo lavoro offre quasi cinquanta minuti di hard rock pesante, ricco di groove, ricco di energia, con un vocalist decisamente fantastico! Il timbro vocale mi fa pensare ad un assurdo incrocio tra Kip Winger e Kurt Kobain, mantenendo la melodia del primo e la rabbia, la raucedine del secondo, aggiungendoci però una capacità melodica, una ampiezza di tonalità (sia negli alti, che nei bassi… fino alle porte del growl!) impressionante. Il produttore del disco, Marcus “Dolken” Toft (il quale ha lavorato proprio con i D-A-D) ha fatto si che l’album risulti perfetto, con ogni strumento perfettamente definito ed una resa globale che assicura impatto frontale senza minimamente nascondere le ottime capacità tecniche di tutti i cinque componenti del gruppo. “Saint Rebel” offre un sound moderno, che comunque rinnova e reinventa hard rock ed heavy metal sulla scia dei più recenti (e potenti) Skid Row e Winger, ha remoti contatti con sludge, glorifica la melodia, onora la ritmica e crea pezzi di autentica qualità, allontanandosi da un genere definito e creando una propria dimensione sonora… esattamente come i grandi D-A-D. L’album apre con “My Patient”: veloce, carica, spietata, la canzone è elettricità pura, ritmica forsennata con il vocalist immediatamente scatenato e furioso. Più sensuale l’inizio di “Feeling Good INC”, un inizio quali blues, ricco di dinamismo con la parte vocale volutamente sporca, sofferta, torturata… fino all’esplosione sonora, fino a quel dinamismo che si amplifica, diventa enorme, infinito, totale. Capolavoro assoluto “Now You Know”, una canzone molto malinconica, con arpeggi fantastici, linea di basso caldissima e performance vocale al di sopra di tutto. “Could_Our_Kills_Endure” è potentissima, mentre “Mr. Knife” si distingue per la grinta mescolata con sonorità esotiche, modernismi tecnici e riff appartenenti a generi di metallo molto più violenti ed oscuri. “One and the Same” coinvolge ed un po’ fa sognare, proprio come “I Give It Up”, la quale però esalta la tristezza ed una fondamentale decadenza. “The New Guy” esalta quella non-appartenenza ad un genere musicale definito, mentre torna ancora quel feeling che ricorda i Winger con la poderosa “Leave a Scar”. Travolgente “Desperate Meassures”, mentre ancora oscurità con la conclusiva “Never”, nella quale il vocalist raggiunge livelli di brutalità eccitanti. A due anni dall’ottimo debutto il quintetto si ripropone, si riconferma… superando la prova, dimostrando di avere una grande capacità compositiva ed esecutiva. “Saint Rebel” è un bellissimo album, ricco di emozioni, tutte ampiamente trasmesse all’ascoltatore; è un album capace di rilassare e di far arrabbiare, di far sognare e di generare incubi. Di alleggerire la mente e lacerare il corpo!

(Luca Zakk) Voto: 8/10