(Dissonance) I Samson esordirono con uno spettacolare e al contempo classic hard rock album intitolato “Survivors” (QUI). Poi “Head On” e a seguire questo terzo album, l’ultimo con Bruce Bruce. Lasciò i Samson e il suo nome d’arte per diventare il noto Bruce Dickinson degli Iron Maiden. Il caso volle che “Killers”, l’ultimo album degli Irons con Paul Di’Anno, venne registrato nello stesso studio dove i Samson incisero “Shock Tactics”. Il sound dei Samson si affina, nel loro hard rock si intravede, qualcosa dei Led Zeppelin della metà degli anni ’70, dei Thin Lizzy, ma era il 1981 e dunque l’heavy inizia a pompare in maniera fluida. A volte accennato, a volte parte integrante dei pezzi, ma l’heavy dei Samson è cresciuto. Bruce mostra il suo potenziale, qualcosa che le legioni del metal negli anni a venire assorbiranno con devozione. “Shock Tactics” è anche l’ultimo album con il batterista Thunderstick, il batterista mascherato. Barry Graham Purkins, questo il suo vero nome, si esibiva infatti con una maschera e all’interno di una gabbia. Anche lui fece parte dei Maiden, ma negli anni ’70, quando Steve Harris e la sua creatura era ancora una band da pub. La Dissonance ristampa anche questo album, insieme al succitato primo full length e al “Live in Reading”. Per la gioia dei fans, degli Iron Maiden, di Bruce Dickinson, ma non da meno per quelli dei Samson che con Paul Samson alla chitarra, Chris Aylmer al basso (il primo scomparso nel 2007 e il secondo cinque anni prima), Bruce Bruce e Thunderstick, hanno incendiato la scena britannica e non con un sound dirompente, messo in piedi con un gusto classico, rivolto comunque al neonato heavy metal.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10