(Dissonance) «I Samson? Erano la band di Bruce Dickinson!», probabilmente ogni metallaro di lungo corso risponderebbe così alla domanda su chi fossero i Samson. Bruce Bruce era il nome usato dal cantante degli Iron Maiden quando era parte di questa formazione nata nel 1977. Questo full length del 1979 fu il primo inciso dalla band di Paul Samson, chitarrista e cantante. Lui e Chris Aylmer, basso, sono passati a miglior vita negli anni 2000. Thunderstick, batterista, e John McCoy, ospite al basso, sono ancora nel campo della musica. Il primo è un manager di diverse band, vanta una collaborazione con gli Iron Maiden quando erano ancora una piccola formazione da pub, mentre McCoy è stato uno stimato bassista che ha fiancheggiato Ian Gillan (Deep Purple) da solista e oggi fa il produttore. Compare anche Colin Towns, tastierista e autore di alcuni album solisti. Bruce Dickinson venne indicato nei crediti come cantante, ma si unì alla band di Paul Samson a registrazioni già effettuate. La Dissonance ristampa aggiungendo dei pezzi bonus con Dickinson che canta alcuni pezzi dell’album. Tuttavia l’etichetta ha imperdonabilmente fornito solo le otto canzoni di base dell’album e dunque niente è possibile scrivere sugli extra di questo digipack. “Survivors” è eccellente perché nonostante gli anni settanta fossero alla fine, con l’ondata heavy e hard rock che montava con esaltanti novità, l’album mostra un sound fatto di hard rock di matrice classica, con rock and roll e l’inevitabile contaminazione blues. Solo “It’s Not As Easy As It Seems” anticipa il discorso della nuova ondata hard & heavy. Riff impavido, basso inesorabile, canzone heavy a suo modo. “I Wish I Was the Saddle of a School Girls Bike” e “Inside Out” invece sono esempi di quel legame con la tradizione classica. Ad ogni modo, evitando ulteriori discorsi sullo stile, l’album possiede dei pezzi eccellenti. Suoni di granito, chiari, veri e in ogni momento. Perle sparse, la succitata “It’s Not As Easy As It Seems”, “Tomorrow or Yesterday”, canzone che potrebbe ricordare gli Atomic Rooster con voce e pianoforti protagonisti, prima che la chitarra faccia poi il suo corso. “Koz” è una strumentale che propone un lato psichedelico, in un certo senso sperimentale, eppure sembra una scampagnata, un attimo di ricreazione all’interno dell’album.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10