copSatansHost1(Moribund Records) A meno di due anni dall’ottimo “Virgin Sails” tornano i leggendari Satan’s Host con un doppio album che scarica tonnellate di metallo sopra la vostra tomba, occultando per sempre i vostri miseri resti. Ovviamente senza dimenticare di dannare per sempre la vostra anima al dio oscuro, al tiranno degli inferi (“…Hells Disciples, infecting your land – Converting your dead, to infernal command….”). Parliamoci chiaro: questa band è in circolazione dalla fine degli anni ’70. A metà anni ’80 ed ora di nuovo -ormai da tre album- ha avuto quell’animale di Harry Conklin (Jag Panzer) al microfono che gli ha permesso di copSatansHost2produrre degli album taglienti, pieni di metallo e di favolosa adorazione del male! Personalmente preferivo la fase con il growl di L.C.F. Elixir e la conseguente impostazione più “black”, ma non posso non rimanere colpito dai dischi metal -power metal, heavy metal- che vengono glorificati con questo “Pre-dating god Parts 1 & 2”. Un totale di tredici canzoni, oltre un’ora e venti di vocals favolose (credo la miglior prestazione di Harry in assoluto), riff irresistibili, ritmiche travolgenti, drumming apocalittico. Siamo in palesi territori Mercyful Fate e Judas Priest di Painkiller. Manon mancano divagazioni che toccano la fase estrema della band. Siamo dentro atmosfere tuonanti. Siamo nel mezzo di invocazioni demoniache ed adorazione di poderose forze del male. Le linee vocali echeggiano, vanno verso l’alto ma non rinunciano a scendere verso l’inferno, proponendo anche toni rauchi, pieni di veleno, ricchi di odio. Non è un album che penetra il cervello. Non ci sono quelle cose che diventano leggenda, che risultano indimenticabili, ma ogni singola canzone risulta immediata, devastante, capace di offrire energia, scatenare pogo, voglia di devastazione, sete di sangue. Metallo da consumare caldo, incandescente, appena uscito dalla forgia. Un proiettile da sparare lontano: fuori dal caricatore e sotto il prossimo. Metallo che accieca, che ferisce, che spezza e uccide.

(Luca Zakk) Voto: 8/10