(Iron Shield) Era dai tempi di “Anthology” che non sentivo parlare dei Seasons of the Wolf: la cult band della Florida torna con un quinto album contrassegnato dalla pacchianissima copertina d’ordinanza. La opener “Solar Frame” miscela, come sempre, più elementi: heavy e psycho/space rock creano un connubio niente affatto male, che forse piacerà più ai retro-rockers che ai defender. Oltre sette minuti per “Be careful what you wish”, che dopo una intro spaziale si lancia in uno sviluppo gommoso e ancora una volta da metal primordiale. Martellante il refrain di “Drifter”, riverbera di psichedelia distorta “No more Room in Hell”. Dal canto suo, “Fools Gold” fa invece pensare ai Rainbow degli anni ’80. Non mancano neanche due intermezzi strumentali di puro space rock, per cui direi che se riuscite a immaginarvi questo pastiche sonoro siete già fan della band! Una formazione che crede in quello che fa e, con un disco low-fi, conferma di saperlo fare bene.

(René Urkus) Voto: 7,5/10