copsensesf(Pure Noise Records) Fa sensazione ascoltare l’opener “The Three Marks of Existence” e pensare agli Slayer nella loro fase hardcore. È quanto accade nei secondi iniziali di questo pezzo, perché in fin dei conti l’hardcore dei Senses Fail, o ancge post-hardcore, si tiene ben udibile, anche con le sporadiche ed evanescenti incursioni metalcore di “The Courage of an Open Heart”. Anche nell’alternative metal di “Wounds” e nel crossover/rap/groove di “Take Refuge”. Solo “Surrender” offre il fianco a un’escursione rock/pop, per il resto è hardcore suonato ai giorni nostri. Raffigurato con le spinte adolescenziali di oggi. Le piccole contaminazioni e trovate di sorta che servono a dare un qualcosa di eccentrico o molto semplicemente di creare un aggancio accattivante per l’ascoltatore, sono sparpagliate. Hardcore o punk estremo che abbraccia a più riprese il metal, come nella sorprendente “We All Are Returning Home”, che mette in mostra una band più matura, per quanto poi sia giovane e ancora soggetta a ogni possibile miglioramento. Bravi, come sempre, a portare in maglie estreme e spinte, soluzioni melodiche e pop, per ottenere così quel sound fruibile e dunque senza rischiare di perdere chi ama ascoltare atti più o meno estremi e chi, invece, la melodia e la semplicità sono quel toccasana per il quale alla musica ci si deve sempre rivolgere.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10